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Arkadia

Quando il prestigioso strumento della poesia riesce a cogliere quelle intime emozioni che sono proprie di chi le scrive, ma che diventano al tempo stesso condivisibili da parte di chi le ascolta, quando la parola è suono e l’astratto è visibile nei versi, la poesia diviene valore, e tra i valori, quello più sublime. I componimenti di Cinzia Laila Cosenza ne sono la piena dimostrazione. In Arkadia, già dai primi versi, notiamo come l’autrice riesca a rendere il lettore testimone “in diretta” delle sue emozioni. Attraverso un linguaggio evocativo e immediato, vibrante e «lurido», la poetessa cattura delle immagini che sono come fotografie: riproduzioni dello stato d’animo di un momento. Le descrizioni non sono mai dettagliate, nella consapevolezza che la poesia si lascia scoprire da sé, e quando le parole fluiscono in altri piani si ha la sensazione di vivere una sorta di viaggio onirico dove frammenti di un sogno costituiscono la vera condizione del linguaggio poetico. In questa creazione vi è un tale impeto di passione, d’irrequietezza, di solitudine, paura e rabbia ma anche di desiderio e di incanto che il lettore si sente trascinato in una spirale di cupo ardore. Si crea un nodo alla gola che la poetessa con i suoi versi «di blues vestiti e di Jazz dipinti» lentamente scioglie, alternando al ritmo lacerante della sofferenza, quello più indefinito dei sogni che si susseguono in una tempesta di emozioni ma che lasciano infine spazio a quel raggio di sole che infonde speranza.

Antonia Ventura

Autrice: Cinzia Laila Cosenza

Pagine: 56 Mese/Anno: settembre 2011 ISBN: 978-88-95880-83-9

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